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mercoledì 20 marzo 2019

Corso gratuito di profumeria...da autodidatta!



Ricordo che durante il corso da sommelier ho degustato vini e compilato molte schede tecniche. La degustazione prevedeva tre tipi di analisi, la visiva, quella olfattiva e quella gustativa. La cosa che notai fin da subito fu una sostanziale incapacità di tutti nel descrivere oggettivamente un vino. Non sapevamo valutare unanimemente una sfumatura di colore, non riconoscevamo l'odore di un frutto o semplicemente non riuscivamo a metterci d'accordo sulla qualità del perlage di uno spumante. L'unica cosa che ci metteva sostanzialmente d'accordo era la disciplinare con cui si produceva un vino, in quanto era legge e bisognava studiarla a memoria.
Tutto questo per dirvi che la nostra capacità descrittiva è condizionata dalla nostra esperienza e dal bagaglio di informazioni che abbiamo accumulato.
La pratica abbinata al confronto con altri esperti, è un fattore determinante nel calibrare i propri mezzi di valutazione di un prodotto. L'esperienza si acquisisce testando e valutando attivamente ciò per cui proviamo interesse. Se vogliamo conoscere i frutti tropicali dobbiamo annusarli, tastarli e mangiarli. Se vogliamo conoscere il profumo dei fiori dobbiamo annusarli e via dicendo.
Ogni esperienza attiva costituisce accumulo di conoscenza che può essere usata per descrivere oggettivamente ciò che ci sta attorno. Tutta questa premessa serve a farvi capire che potete fare voi stessi il docente del vostro corso personale. Se volete conoscere il mondo dei profumi basta fare pratica. L'esperienza è semplicemente usare questo meraviglioso organo che è il naso.
Abituatevi ad annusare il vostro caffè e a percepirne le sottili sfumature, annusate la neve, annusate le foglie, i fiori e ogni cosa abbia un odore.

Quando trovate, nella piramide olfattiva di un profumo, molecole che non riuscite a reperire liberamente in natura potete provare a conoscerle per confronto. Non è però una tecnica precisa perché non permette una verifica accurata. Si tratta di confrontare fragranze che hanno caratteristiche simili cercando di scomporle fino ad arrivare ad una molecola che le accomuna. Un esempio pratico può essere l'analisi del vetiver, che solitamente ha un odore caratteristico che si ripete abbastanza costantemente in quasi tutte le fragranze che lo contengono, vale lo stesso per il patchouli, l'ambra o il sandalo. Se siete però fortunati potete trovare in vendita dei flaconi di olio essenziale con cui fare le vostre prove. Purtroppo non è facile farlo con le note sintetiche perché difficili da reperire in ambito non professionale.

Non occorre che diventiate dei nasi, basta solo avere conoscenza degli odori che esistono in natura per poter poi scegliere il profumo che eventualmente li contenga. Cercare e catalogare memorie olfattive è un hobby simile alla lettura, al collezionismo o altre forme nobili di acculturazione. L'olfatto è un senso trascurato, ma può dare grandi soddisfazioni se lo si allena, basta avere la passione. Quindi forza, è ora di cominciare il vostro personale e unico corso di profumeria!



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