Ricordo che durante il corso da
sommelier ho degustato vini e compilato molte schede tecniche. La
degustazione prevedeva tre tipi di analisi, la visiva, quella
olfattiva e quella gustativa. La cosa che notai fin da subito fu una
sostanziale incapacità di tutti nel descrivere oggettivamente un
vino. Non sapevamo valutare unanimemente una sfumatura di colore, non
riconoscevamo l'odore di un frutto o semplicemente non riuscivamo a
metterci d'accordo sulla qualità del perlage di uno spumante.
L'unica cosa che ci metteva sostanzialmente d'accordo era la
disciplinare con cui si produceva un vino, in quanto era legge e
bisognava studiarla a memoria.
Tutto questo per dirvi che la nostra
capacità descrittiva è condizionata dalla nostra esperienza e dal
bagaglio di informazioni che abbiamo accumulato.
La pratica abbinata al confronto con
altri esperti, è un fattore determinante nel calibrare i propri
mezzi di valutazione di un prodotto. L'esperienza si acquisisce
testando e valutando attivamente ciò per cui proviamo interesse. Se
vogliamo conoscere i frutti tropicali dobbiamo annusarli, tastarli e
mangiarli. Se vogliamo conoscere il profumo dei fiori dobbiamo
annusarli e via dicendo.
Ogni esperienza attiva costituisce
accumulo di conoscenza che può essere usata per descrivere
oggettivamente ciò che ci sta attorno. Tutta questa premessa serve a
farvi capire che potete fare voi stessi il docente del vostro corso
personale. Se volete conoscere il mondo dei profumi basta fare
pratica. L'esperienza è semplicemente usare questo meraviglioso
organo che è il naso.
Abituatevi ad annusare il vostro caffè
e a percepirne le sottili sfumature, annusate la neve, annusate le
foglie, i fiori e ogni cosa abbia un odore.
Quando trovate, nella piramide
olfattiva di un profumo, molecole che non riuscite a reperire
liberamente in natura potete provare a conoscerle per confronto. Non
è però una tecnica precisa perché non permette una verifica
accurata. Si tratta di confrontare fragranze che hanno
caratteristiche simili cercando di scomporle fino ad arrivare ad una
molecola che le accomuna. Un esempio pratico può essere l'analisi
del vetiver, che solitamente ha un odore caratteristico che si ripete
abbastanza costantemente in quasi tutte le fragranze che lo
contengono, vale lo stesso per il patchouli, l'ambra o il sandalo. Se
siete però fortunati potete trovare in vendita dei flaconi di olio
essenziale con cui fare le vostre prove. Purtroppo non è facile farlo
con le note sintetiche perché difficili da reperire in ambito non
professionale.
Non occorre che diventiate dei nasi,
basta solo avere conoscenza degli odori che esistono in natura per
poter poi scegliere il profumo che eventualmente li contenga. Cercare
e catalogare memorie olfattive è un hobby simile alla lettura, al
collezionismo o altre forme nobili di acculturazione. L'olfatto è un
senso trascurato, ma può dare grandi soddisfazioni se lo si allena,
basta avere la passione. Quindi forza, è ora di cominciare il vostro
personale e unico corso di profumeria!
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