Powered By Blogger

venerdì 27 dicembre 2019

Annick Goutal Sables, avventure sulle sabbie...



Il mio corpo dolorante a bagno in una tinozza di legno e la testa appoggiata su di uno strofinaccio di lino. Avrei potuto tenere gli occhi chiusi per giorni, in quella sorta di limbo intimo e finalmente quieto. Giorni di cammello nel deserto mi avevano segnato nel corpo e nella mente. Il viso era consumato dal sole e dalla rabbia del vento, ma gli occhi erano ancora colmi di stupore per gli splendidi paesaggi e il cielo stellato notturno. Al di fuori della tenda si sentivano grida di mercanti e rumore di animali. Ogni folata di vento che entrava portava con se una miriade di odori, ma quello più intenso era rappresentato da una miscela calda di spezie e frutta secca. Benché fossi così lontano da casa, avevo quasi l'impressione di aver sempre vissuto in quelle terre che si affacciano al maestoso deserto del Sahara.

Sulla mia pelle Sables di Annick Goutal si esprime con note balsamiche, distillato invecchiato in botti di rovere, accenni fioriti e di elicriso, frutta secca come datteri albicocche e fichi, tabacco dolce, una miscela di spezie calde, accenni di sapone aromatizzato, ambra calda e liquorosa.

Nel 1985 Annick Goutal lancia Sables. Grazie ad un'amica profumiera di Borgosesia (La Profumeria di Borri Masera Valeria) che mi ha gentilmente omaggiato di un campione, sento per la prima volta, sulla mia pelle, questo magnifico profumo. Un profumo che fa scuola nel suo genere orientale. Morbido caldo e rassicurante. Un profumo d'altri tempi come una cravatta regimental ma spudoratamente moderno e senza tempo. Ben fatto e longevo sulla pelle.

domenica 22 dicembre 2019

Officina Cosmetica Antichi Ricordi...il sapone come una volta!


Oggi vorrei parlarvi di un'azienda cosmetica che ha sede a Borgosesia, una città del vercellese alla base della meravigliosa Valsesia. Officina Cosmetica Antichi Ricordi nasce alcuni anni fa dall'esigenza della titolare Murazzi Claudia di poter offrire alla propria famiglia dei detergenti naturali, in grado di rispettare la loro pelle. Da qui è partito un progetto fatto con il cuore, quello di un'officina capace di creare saponi a base di olio d'oliva, olio di cocco e da erbe officinali ed oli essenziali biologici. Prodotti dermatologicamente testati, ma non sugli animali, 100% vegan ad esclusione di quello al miele, che viene miscelato e stagionato a parte per rispetto della scelta vegana. Inoltre l'azienda s'impegna a non utilizzare olio di palma e a ridurre al massimo l'impatto ambientale durante la produzione e nel confezionamento.
Officina Cosmetica Antichi Ricordi consiglia di formare gruppi d'acquisto per condividere con gli amici e risparmiare, oltre che ridurre l'impatto del trasporto sul portafogli e sull'ambiente.



Ma veniamo ai prodotti. Oltre ai saponi dalle mille composizioni e profumi, ci sono anche altri prodotti per la cura quotidiana del corpo. Bombe da bagno, bagno schiuma ma non solo. Sul sito ho trovato anche creme, sieri viso, stick labbra, scrub, dopo barba e altro, tutti composti con l'aggiunta di erbe officinali in grado di agire su di una determinata esigenza.

Durante la mia visita presso il negozio di Borgosesia, ho acquistato una grossa barra di sapone alla menta piperita che è realizzato impiegandone l’olio essenziale e le foglie, le quali hanno proprietà antinfiammatorie, antimicrobiche e antipruriginose. Adoro la freschezza della menta e la tonicità che percepisco dopo una doccia!
La prossima volta proverò qualcos'altro...la scelta è immensa.

Perché ho fatto questa recensione? Officina Cosmetica Antichi Ricordi è una piccola realtà che rispetta la persona e l'ambiente. In questo mondo dominato dalle multinazionali che producono in maniera massiva, è bello ritrovare il sapore di lente e curate lavorazioni del passato che fanno bene al cuore e al mondo intero.

Per info: www.saponeantichiricordi.it



giovedì 5 dicembre 2019

Il futuro della profumeria...




Nel mondo dell'orologeria, un homage è un tributo ad un grande segnatempo del passato. E' sostanzialmente una copia in grado di sostituire un orologio che non possiamo permetterci, sia per scarsità, sia per elevato prezzo di vendita. Compriamo gli homage perché non possiamo permetterci l'originale, ma la nostra insoddisfazione nel sapere di indossare una copia, ci porterà molto presto a rivendere l'orologio, cercando qualcosa di più originale e iconico, e non una semplice copia.

Nella profumeria ho notato una certa tendenza ad imitare icone del passato e del presente, creando copie ed immettendole sul mercato avvolte da un packaging ed una storia accattivanti. Un metodo per offrire un'alternativa, a volte neanche troppo economica, all'originale. Una soluzione ipoteticamente facile, per conquistare nuove fette di mercato, ma non è proprio così.
In un mercato asfittico, con poca disponibilità economica, ma comunque pieno di offerta da parte dei produttori, l'imitazione corre il grosso rischio di finire in un calderone da cui solo l'originale può emergere e continuare a vendere. L'abbondanza infatti crea confusione nel consumatore che irrimediabilmente tenderà sempre a rivolgersi ad un brand conosciuto, indipendentemente dalla sua qualità.

Il futuro della profumeria artistica, secondo me, porterà il proprio livello di qualità a quella del passato. Una ricerca spasmodica della bontà dell'olio essenziale, un uso meno massivo della sintesi e un ritorno a profumi più vicini alla natura e meno artefatti. Questa scelta comunicherà al consumatore che si tratta di un profumo pregiato. Il packaging sarà sempre elegante ma garbato e non eccessivo. Sarà eco sostenibile, per esempio, acquistare un profumo in una confezione standard per poterlo inserire in una boccetta più ricca e adatta ad arredare il proprio bagno. Le formulazioni seguiranno una ricerca volta a creare dei capolavori olfattivi, capaci di farci innamorare al primo colpo.

Benché tutto ciò non abbia nulla di compatibile con l'attuale sistema di business, bisogna capire che il lusso non ha nulla a che fare con la massificazione. Il lusso è lento e poco appariscente, è fatto di discrezione, eleganza sobria e preziosità.
Le boutique potranno sopravvivere alle grandi catene solo se avranno un prodotto speciale, esclusivo e prezioso. E ci tengo a precisare che lussuoso non fa rima con costoso. Il costo è sempre relativo al reale valore di un oggetto e non a quello che rappresenta.

I profumi commerciali soddisfaranno i bisogni dei meno curiosi e amanti delle fragranze e saranno venduti ovunque in grandi quantità. L'attuale profumeria artistica andrà a finire in lussuose catene commerciali e importanti mono marca. La profumeria di ricerca o delle origini verrà invece ospitata in templi appositamente creati per i cultori del profumo.
Questi negozi saranno gestiti da amanti delle essenze e non da venditori. Queste persone entreranno in comunicazione con la psiche dei clienti, cercando di vestire la loro pelle di una sostanza in grado di curare, di dare beneficio e di migliorare la loro personalità e immagine.
Spesso queste sessioni saranno tenute in privato o su appuntamento in modo da poter concentrarsi su uno dei sensi più importanti del mondo di un essere umano, l'olfatto.

Quanto succederà tutto ciò? Quando ci saranno così tanti marchi da creare una tale confusione nel consumatore da non fargli più capire ciò che è veramente di qualità da ciò che non lo è. In pratica da questo momento in avanti.


martedì 3 dicembre 2019

Che profumo ha il Natale?



I profumi del Natale sono quelli che ci accompagnano fin da quand'eravamo piccoli, quelli che sentivamo nei negozi pieni di oggetti nuovi e scintillanti o quelli della case dei parenti e amici che avevano cucinato prelibatezze per accoglierci e fare festa. Ma quali sono in realtà questi profumi?
Per prima cosa partirei dal profumo che si sente nei negozi in questo periodo. Si tratta spesso di una miscela speziata con accenni evidenti di bucce d'arancia, frutta candita tipo fichi secchi e datteri, ma soprattutto cannella e chiodi di garofano. Ma non è l'unico profumo che annuncia le feste. Nel periodo natalizio è anche possibile sentire le morbide note dell'ambra grigia o della radice di iris, che si fonde con le note talcate che spesso caratterizzano il make up. E' facile sentire questi ultimi sentori nelle boutique che vendono profumeria.
Se vi capita di entrare nei negozi che vendono dolciumi e ed eccellenze gastronomiche potete sentire un fondo di biscotto, pasta frolla e profonde note di cioccolato fondente. Ma è facile imbattersi in aromi di distillati invecchiati in meravigliose botti di rovere. Uno dei profumi più comuni è quello della vaniglia o meglio dello zucchero vanigliato. Spesso questo odore lo sentiamo abbinato a quello della pasta lievitata dei pandori e panettoni.
Un'altra nota che apprezzo particolarmente è quella della carta per i regali, a cui si mescola l'odore d'inchiostro. Se entrate in una cartoleria è facile capire di cosa parlo. Non so invece quanti di voi si ricordano l'odore della neve finta. Si tratta di una miscela di polvere e plastica che esce prepotente dagli scatoloni dove abbiamo riposto l'anno prima tutti gli addobbi per il Natale. Per chi ne fa ancora uso, l'odore della polvere pirica dei botti di capodanno è inconfondibile. Non è gradevole l'odore dei petardi, ma conservo un dolce ricordo di tempi lontani in cui si acquistavano fischioni e luci colorate per allietare, pericolosamente, i primi momenti del nuovo anno.
Per chi frequenta ancora la chiesa a mezzanotte è bene ricordare i profumi che si sentono durante la messa di Natale. Si tratta di una miscela variegata di odori. Entrando in chiesa prima che si riempia, si sente il profumo dell'incenso che impregna muri e paramenti, mescolato a polvere e cera d'api che nutre i vecchi mobili e banchi. Mentre la chiesa si riempie cominciano a sentirsi odori di tessuti impregnati di antitarme di nuova generazione, a cui si aggiunge il profumo di dopobarba scartato e indossato appena prima di venire a messa. Si vedono pellicce di visone che emanano un dolce profumo orientale, quello della boccetta buona che si usa durante le feste. Ma non solo, perché qualcuno profuma di cibo, di prelibatezze tipiche del cenone. In questa meravigliosa umanità, si sente anche l'odore dolce dei distillati che stanno aiutando lo stomaco a digerire l'insolita e per certi versi eccessiva quantità di cibo.
In questa variegata e ricca riunione di persone c'è un profumo che prevale sopra a tutti, si tratta della fragranza più bella e più rassicurante di tutte. E' il profumo dell'unione, dello stare per un po' insieme, del festeggiare qualcosa di cui spesso ci ricordiamo poco e male. Il profumo del Natale è più che altro uno stato d'animo, quello di chi vuole sentirsi accolto e coccolato dalla famiglia, dai partenti e dagli amici. Non so bene che profumo è, ma è il più buono di tutti.