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giovedì 5 dicembre 2019

Il futuro della profumeria...




Nel mondo dell'orologeria, un homage è un tributo ad un grande segnatempo del passato. E' sostanzialmente una copia in grado di sostituire un orologio che non possiamo permetterci, sia per scarsità, sia per elevato prezzo di vendita. Compriamo gli homage perché non possiamo permetterci l'originale, ma la nostra insoddisfazione nel sapere di indossare una copia, ci porterà molto presto a rivendere l'orologio, cercando qualcosa di più originale e iconico, e non una semplice copia.

Nella profumeria ho notato una certa tendenza ad imitare icone del passato e del presente, creando copie ed immettendole sul mercato avvolte da un packaging ed una storia accattivanti. Un metodo per offrire un'alternativa, a volte neanche troppo economica, all'originale. Una soluzione ipoteticamente facile, per conquistare nuove fette di mercato, ma non è proprio così.
In un mercato asfittico, con poca disponibilità economica, ma comunque pieno di offerta da parte dei produttori, l'imitazione corre il grosso rischio di finire in un calderone da cui solo l'originale può emergere e continuare a vendere. L'abbondanza infatti crea confusione nel consumatore che irrimediabilmente tenderà sempre a rivolgersi ad un brand conosciuto, indipendentemente dalla sua qualità.

Il futuro della profumeria artistica, secondo me, porterà il proprio livello di qualità a quella del passato. Una ricerca spasmodica della bontà dell'olio essenziale, un uso meno massivo della sintesi e un ritorno a profumi più vicini alla natura e meno artefatti. Questa scelta comunicherà al consumatore che si tratta di un profumo pregiato. Il packaging sarà sempre elegante ma garbato e non eccessivo. Sarà eco sostenibile, per esempio, acquistare un profumo in una confezione standard per poterlo inserire in una boccetta più ricca e adatta ad arredare il proprio bagno. Le formulazioni seguiranno una ricerca volta a creare dei capolavori olfattivi, capaci di farci innamorare al primo colpo.

Benché tutto ciò non abbia nulla di compatibile con l'attuale sistema di business, bisogna capire che il lusso non ha nulla a che fare con la massificazione. Il lusso è lento e poco appariscente, è fatto di discrezione, eleganza sobria e preziosità.
Le boutique potranno sopravvivere alle grandi catene solo se avranno un prodotto speciale, esclusivo e prezioso. E ci tengo a precisare che lussuoso non fa rima con costoso. Il costo è sempre relativo al reale valore di un oggetto e non a quello che rappresenta.

I profumi commerciali soddisfaranno i bisogni dei meno curiosi e amanti delle fragranze e saranno venduti ovunque in grandi quantità. L'attuale profumeria artistica andrà a finire in lussuose catene commerciali e importanti mono marca. La profumeria di ricerca o delle origini verrà invece ospitata in templi appositamente creati per i cultori del profumo.
Questi negozi saranno gestiti da amanti delle essenze e non da venditori. Queste persone entreranno in comunicazione con la psiche dei clienti, cercando di vestire la loro pelle di una sostanza in grado di curare, di dare beneficio e di migliorare la loro personalità e immagine.
Spesso queste sessioni saranno tenute in privato o su appuntamento in modo da poter concentrarsi su uno dei sensi più importanti del mondo di un essere umano, l'olfatto.

Quanto succederà tutto ciò? Quando ci saranno così tanti marchi da creare una tale confusione nel consumatore da non fargli più capire ciò che è veramente di qualità da ciò che non lo è. In pratica da questo momento in avanti.


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