Il mio corpo dolorante a bagno in una
tinozza di legno e la testa appoggiata su di uno strofinaccio di
lino. Avrei potuto tenere gli occhi chiusi per giorni, in quella
sorta di limbo intimo e finalmente quieto. Giorni di cammello nel
deserto mi avevano segnato nel corpo e nella mente. Il viso era
consumato dal sole e dalla rabbia del vento, ma gli occhi erano
ancora colmi di stupore per gli splendidi paesaggi e il cielo
stellato notturno. Al di fuori della tenda si sentivano grida di
mercanti e rumore di animali. Ogni folata di vento che entrava
portava con se una miriade di odori, ma quello più intenso era
rappresentato da una miscela calda di spezie e frutta secca. Benché
fossi così lontano da casa, avevo quasi l'impressione di aver sempre
vissuto in quelle terre che si affacciano al maestoso deserto del
Sahara.
Sulla mia pelle Sables di Annick
Goutal si esprime con note balsamiche, distillato invecchiato in
botti di rovere, accenni fioriti e di elicriso, frutta secca come
datteri albicocche e fichi, tabacco dolce, una miscela di spezie
calde, accenni di sapone aromatizzato, ambra calda e liquorosa.
Nel
1985 Annick Goutal lancia Sables. Grazie ad un'amica profumiera di
Borgosesia (La Profumeria di Borri Masera Valeria)
che mi ha gentilmente omaggiato di un campione, sento per la prima
volta, sulla mia pelle, questo magnifico profumo. Un profumo che fa
scuola nel suo genere orientale. Morbido caldo e rassicurante. Un
profumo d'altri tempi come una cravatta regimental ma spudoratamente
moderno e senza tempo. Ben fatto e longevo sulla pelle.
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