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giovedì 30 luglio 2020

Cosa sappiamo del lusso?



Cosa sappiamo del lusso? Ognuno ha dentro di se una definizione più o meno precisa di questa parola. Ma pochi ne conoscono il vero significato senza, per forza, averne fatto esperienza.
Il lusso non è legato la denaro, ma all'esperienza che un oggetto o una situazione può dare.
Il lusso è indossare un profumo che non ha marchio, ma che contiene ambra grigia vera. L'ambra grigia è rarissima e preziosa, talmente difficile da trovare in natura, che la sintesi l' ha ormai soppianta. Il lusso è godere di un mobile che ha richiesto l'abilità di esperti artigiani, e che oggi non conviene più produrre, perché costerebbe centinaia di migliaia di euro. Il lusso è perdere la nozione del tempo mentre si guarda un quadro del Caravaggio...appeso nel proprio salone.
Il lusso è poter bere un vino ormai introvabile, che ha passato anni in cantina e che oggi è ancora n grado di regalare emozioni. Il lusso è possedere un orologio di cui esiste un solo pezzo al mondo e ogni sua parte è stata creata artigianalmente da un maestro.
Il lusso non ha marchio, non ha posizionamento, non ha visibilità e non è riproducibile in quantità.
Il lusso è discreto, non urla mai al mondo lo status di chi ne gode i vantaggi.

Ma il lusso non è solo materiale. Il più grande lusso al mondo è il tempo usato nel migliore dei modi possibili. Questo non vuol dire fare cose da ricchi...ma fare cose che arricchiscono.
Il lusso è prendere i propri pregi e capacità è usarli per creare cose belle e vivere grandi esperienze che arricchiscono l'anima. La massima espressione del lusso è manifestare le proprie capacità e donarle al mondo attraverso le proprie opere...
Opere, che non devono essere per forza un raro profumo, un orologio o un altro prezioso oggetto. Infatti, il più grande lusso al mondo è il tempo dedicato all'educazione di un figlio, che possa mettere a frutto i propri talenti e dia quindi significato alla propria vita.

lunedì 20 luglio 2020

Il profumo senza fronzoli: quello della Natura.




L'eucalipto, in natura, ha l'odore di foglie cotte dal sole. Le foglie di fico sono verdi e pungenti e a volte mi ricordano l'odore della pipì di cui puzzano gli scogli nascosti. La menta selvatica è fresca ma dura poco. Il rosmarino è esuberante, e appiccica le dita; ma mai come la resina balsamica di pino che esce dalle pigne fresche. L'assenzio spicca con il suo verde acqua e profuma solo se strofinato tra le dita. Il lentisco copre ogni duna con la sua verde prorompenza, ed è il miglior profumo verde che io conosca. Il mirto lo devi schiacciare tra i polpastrelli, e la sua delicatezza non ha eguali. L'origano è raro, ma profuma da lontano di insalata di pomodori.
Questa è la strada che si percorre a sud, dove la brezza del mare porta odore di posidonia, sale e iodio...ma quando il mare è calmo, si sente anche l'odore di anguria e cetriolo.

giovedì 2 luglio 2020

Ci sono ancora accordi capaci di emozionare, bisogna solo inventarli.



Nel tuo brand di profumi manca un'ambra o un incenso e ti appresti a contattare il tuo naso di fiducia per fargli studiare una formula che risponda alla tua idea. Nella notte hai pensato ad una storia che parlasse dell'incoronazione della regina Peonia della terra di Fantamondo, della grande cerimonia profumata da preziose resine provenienti dal regno proibito di Grandincenso.
Hai creato un nuovo incensato, più o meno fresco, più o meno spirituale, più o meno cardinalizio.
Ora dovrai collocarti su quello scaffale, in attesa che un diligente commesso o proprietario decida di venderti, benché abbia già constatato che assomigli al marchio pinco pallo creato nel lontano 2003.

La profumeria artistica è rivoluzione, è creatività, è rischio calcolato, è avanguardia. La profumeria artistica è freschezza d'intenti, ricerca di nuovi filoni e armonie, è nuovi concetti.
Tutto è stato sperimentato e, in teoria, tutto dovrebbe fermarsi a quello che già esiste. Invece non è vero, non tutto è stato sperimentato. Ci sono ancora accordi capaci di emozionare, bisogna solo inventarli. Ecco perché invito tutti i brand a fare ricerca, perché è l'unico modo di creare nuove tendenze e formulare dei veri best seller. La guerra non si fa sullo scaffale, ma dentro il flacone. Non occorre soffocare i media di pubblicità, basta il passaparola di chi si è innamorato di una fragranza. Se un prodotto è veramente valido ed esclusivo, la gente lo vorrà a tutti i costi.

Fare un profumo mediocre e un profumo entusiasmante costa uguale. La differenza sta nell'impatto e nei volumi di vendita che può generare una fragranza originale e ben fatta. Il successo di un profumo è generato dalla richiesta dei rivenditori che lottano per averlo sui propri scaffali.
Aspettare il proprio turno, nell'incessante ciclo di sostituzione dei marchi in negozio, è snervante e rischia di creare una soddisfazione temporanea.
Bisogna lottare per rimanere sulla cresta dell'onda, ma prima bisogna salirci.