Nel tuo brand di profumi manca un'ambra
o un incenso e ti appresti a contattare il tuo naso di fiducia per
fargli studiare una formula che risponda alla tua idea. Nella notte
hai pensato ad una storia che parlasse dell'incoronazione della
regina Peonia della terra di Fantamondo, della grande cerimonia
profumata da preziose resine provenienti dal regno proibito di
Grandincenso.
Hai creato un nuovo incensato, più o
meno fresco, più o meno spirituale, più o meno cardinalizio.
Ora dovrai collocarti su quello
scaffale, in attesa che un diligente commesso o proprietario decida
di venderti, benché abbia già constatato che assomigli al marchio
pinco pallo creato nel lontano 2003.
La profumeria artistica è rivoluzione,
è creatività, è rischio calcolato, è avanguardia. La profumeria
artistica è freschezza d'intenti, ricerca di nuovi filoni e armonie,
è nuovi concetti.
Tutto è stato sperimentato e, in
teoria, tutto dovrebbe fermarsi a quello che già esiste. Invece non
è vero, non tutto è stato sperimentato. Ci sono ancora accordi
capaci di emozionare, bisogna solo inventarli. Ecco perché invito
tutti i brand a fare ricerca, perché è l'unico modo di creare nuove
tendenze e formulare dei veri best seller. La guerra non si fa sullo
scaffale, ma dentro il flacone. Non occorre soffocare i media di
pubblicità, basta il passaparola di chi si è innamorato di una
fragranza. Se un prodotto è veramente valido ed esclusivo, la gente
lo vorrà a tutti i costi.
Fare un profumo mediocre e un profumo
entusiasmante costa uguale. La differenza sta nell'impatto e nei
volumi di vendita che può generare una fragranza originale e ben
fatta. Il successo di un profumo è generato dalla richiesta dei
rivenditori che lottano per averlo sui propri scaffali.
Aspettare il proprio turno,
nell'incessante ciclo di sostituzione dei marchi in negozio, è
snervante e rischia di creare una soddisfazione temporanea.
Bisogna lottare per rimanere sulla
cresta dell'onda, ma prima bisogna salirci.
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