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giovedì 28 novembre 2019

Sacreste di Laboratorio Olfattivo




Sacreste di Laboratorio Olfattivo ci fa percorrere lo stretto corridoio che dalla cappella porta alla sacrestia di una chiesa del '600. In prima battuta, il profumo non è quello dell'incenso cerimoniale, ma di un'impronta indelebile che trasuda dagli arredi sacri, dai tendaggi e dai legni che compongono i mobili intarsiati. Il sacro viene travolto dal profano attraverso un sapiente uso del labdano, dall'elemi e dal pepe nero. A parer mio, soprattutto il labdano, fa perdere subito all'incenso quella vocazione tipicamente ecclesiale che non piace a tanti. La fragranza si riveste quindi di natura umana. Ecco che come in un romanzo che sto leggendo, il cardinale toglie i paramenti per vestire abiti civili e gettarsi tra le braccia di uno dei più comuni dei sette peccati capitali...Non è peccato, l'essere umano nutre sentimenti e passioni. La pulsione sessuale è sempre lì latente, non dorme mai.
L'incenso diventa potente, sensuale e profondamente mascolino (questo non ne preclude l'uso a donne di carattere), conferendo alla fragranza un carattere asciutto, caldo e balsamico; capace quindi di durare ore sulla pelle.

Note di testa: cisto labdano, elemi, cardamomo, zafferano.
Note di cuore: incenso superessenza, fumencens, hydrocarboresina, cipriolo, pepe nero.
Note di fondo: Legno cedro virginia, legno guaiaco, cashmeran, ambermax, musk.

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