La profumeria artistica si può
paragonare alla musica classica, che esiste da centinaia d'anni e si
continua a suonare allo stesso modo e con gli stessi strumenti.
Quella commerciale si può accostare alla musica leggera degli ultimi
tempi, che ha prodotto grandi artisti e musiche indimenticabili, ma
anche una massa enorme di musica dalla qualità discutibile. Ho
voluto fare questo paragone perché spesso si pensa che la profumeria
artistica sia la risultante più lussuosa e ricercata di quella
industriale o più comunemente detta commerciale, ma la verità è
che la profumeria industriale nasce da una normalizzazione, da una
standardizzazione di quella artistica.
La profumeria artistica è sempre
esistita, ed è il frutto della ricerca di persone dette “nasi” o
semplici visionari, che hanno voluto scrivere come su di un
pentagramma una serie di note atte ad esprimere una melodia
olfattiva. Spesso questi nasi hanno sentito il bisogno di raccogliere
in un profumo gli odori di un viaggio, di storie o di emozioni
vissute. Questo ha fatto in modo che venissero realizzate fragranze
ricercate, stilisticamente nuove e svincolate da altri stili, in
barba alle tendenze di mercato o alle logiche commerciali.
Oggi molte persone si stanno accostando
a questo “antico” concetto di profumeria perché lo ritengono più
ricercato ed esclusivo. Hanno capito di poter trovare la fragranza
più adatta ai loro gusti attraverso una vera e propria esplorazione
degli stili e dei materiali con cui questi profumi vengono costruiti.
Una comprensione che ha rivelato la vocazione tipicamente sartoriale
di queste fragranze.
A causa di questo successo, sono nati
molti brand che hanno voluto inserirsi in questa nicchia di mercato.
Profumeria classica, ecco come poter
rinominare quella che è da sempre l'origine di tutte le profumerie.
Questa categoria ha il compito di rimettere in primo piano una serie
di caratteristiche imprescindibili che deve avere una fragranza.
In primis c'è la materia prima e la
sua qualità, la sicurezza, l'eco-sostenibilità e per quanto
possibile “naturalezza”.
La seconda caratteristica è la formula
o meglio l'accordo, frutto di una ricerca lungo strade sempre nuove,
per la realizzazione di novità e non semplici cloni di qualcosa di
già famoso.
La terza è la sobrietà della
confezione. Una confezione deve proteggere e valorizzare il profumo,
facendo in modo di far capire che c'è stata ricerca nella sua
realizzazione senza eccedere nell'ostentazione.
La quarta caratteristica è la
comunicazione di una storia. Un profumo non dev'essere il frutto di
una necessità commerciale ma semplicemente il risultato di una
ispirazione, che il brand deve raccontare in modo convincente.
La quinta è il prezzo. Bisogna far
pagare il profumo per quello che vale e non per quello che mostra. In
questo modo il cliente può capire il vero valore di un prodotto.
Con i tempo, credo che la profumeria
artistica diventerà un po' più commerciale a causa della richiesta
del mercato, mentre si formerà probabilmente una nicchia nella
nicchia, quella che io chiamo profumeria classica. Non sarà una
novità, ma semplicemente un ritorno alle origini, quelle durante le
quali un profumo era un lusso per pochi fortunati.
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