Ishtar emanava questo profumo dalle sue
vesti; sono convinto che la dea più importante dell'era mesopotamica
profumasse di Akkad. Lubin dona questo titolo ad una
delle fragranze più rappresentative della famiglia olfattiva
orientale. Akkad è il nome della città perduta fondata da Sargon il
Grande nel XXIV a.c. di cui non si conosce ancora la reale
ubicazione.
Al di là dell'evocazione storica che
introduce questa fragranza, Akkad rappresenta il profumo dei fasti e
delle ricchezze di un regno perduto. Le sue dolci note ambrate
trasportano in epoche remote, in un tripudio di agrumi spezie e
resine preziose. Fragranza assolutamente attuale e rigorosamente
unisex, Akkad è il meglio per coccolare la propria pelle e per far
avvicinare a se stuoli di pretendenti ansimanti.
Sulla pelle apre con delicate note
agrumate, che mi ricordano quelle di un liquore a base di mandarino,
segue un sofficissimo bergamotto che apre a note più verdi di
salvia. La salvia rinfresca e probabilmente riequilibra la parvenza
stucchevole delle resine dolci che seguono nel cuore. Sento infatti
la morbidezza dello storace che illuminato dal cardamomo mi fa venire
in mente l'odore del tè in foglie. Il fondo è un alternarsi di note
ambrate e dolci, che però sono sapientemente tenute a bada dalla
terrosità tipica del patchouli. In pratica Akkad è un complesso
algoritmo di sensualità, che dura per ore sulla pelle.
Akkad è custodito in un flacone dal
design quasi avveniristico che però mi ricorda gli anni '80, pur
essendo un profumo che nasce nel 2012. Pur non avendo molta
importanza a livello pratico, è una linea che m'intriga parecchio e
che lo rende molto riconoscibile e originale. Il formato è un 100 ml
e il prezzo praticamente perfetto per la qualità offerta.
Note di testa: mandarino e bergamotto d’Italia, essenza di salvia sclarea.
Note di cuore: essenza di cardamomo,
elemi, incenso, storace.
Note di fondo: ambra, cisto labdano,
vaniglia, patchouli.
Ringrazio
Differenze Luxus Parfums di Novara per il materiale per la
recensione.
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