Pyrit Ana Tra
L'impressione che ho avuto nel provare
sulla mia pelle questo profumo è quella di annusare il frutto di una
ricerca interiore al fine di raggiungere uno stato di grazia. Un
percorso iniziatico che si snoda tra l'analisi di antiche scritture
religiose e segrete formule alchemiche. Il frutto della ricerca di
uno studioso di esoterismo, intento a trovare il punto d'incontro tra
l'uomo e Dio.
Note di testa: petit grain, neroli,
liquirizia, cumino.
Note di cuore: lentisco di pistacchio,
oud, betulla, galbano, nagamotha.
Note di fondo: ambra grigia, tabacco,
muschio.
La testa parte con note liquorose
speziate, come un antico elisir di monaci benedettini. Il cumino
danza con la liquirizia in alternanza con i cenni soffusi delle note
agrumate.
Il cuore è reso vegetale dal lentisco
e dalla pianta di nagarmotha, con un inconfondibile nota cuoiata di
betulla e animalica di oud. Il galbano completa con note aromatiche
liquorose.
Il fondo calibratissimo, si compone di
tabacco non dolce con morbida ambra e muschio.
La persistenza, come vuole la
tradizione del marchio è notevole. Dopo alcune ore si percepisce
ancora molto bene la componente cuoiata e l'oud.
Quello che potremmo definire un profumo
tendenzialmente maschile, si presenta invece come un poderoso unisex
che mette d'accordo sia l'estimatore del “pellame” sia
l'appassionata di note profonde e potenti.
Una fragranza ben composta che si
presenta accompagnata dalla pirite, la “quattordicesima” pietra
di Olivier Durbano, la novità esposta al recentissimo Pitti di
Firenze.
Ringrazio come sempre Olivier per la
sua gentilezza e per l'accoglienza riservatami durante l'incontro in
fiera.
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