Francesca dell'Oro ci delizia con
Bihaku, una fragranza presentata al recente Pitti a Firenze. Il nome
di questo profumo nasce dalla fusione di due termini giapponesi, che
sono “Bi = bellezza” e “Haku = bianco”. Voglio citarvi parte
della descrizione, perché ho trovato questa frase molto evocativa:
“Il domani è la promessa di una realtà incontaminata, un domani
rigenerato e vergine di ogni oscura falsità.” E' un profumo
speziato, che mi ricorda un viaggio in India fatto nei primi anni
duemila. Le miscele a base di cardamomo e pepe, sono il dolce ricordo
di colazioni fatte lungo le strade di Puttaparthi. Verso le nove del
mattino, dopo la visita all'asharam per l'incontro con Sai Baba, mi
fermavo davanti alle porte del centro religioso per mangiare un pezzo
di torta e bere un tè. La gente del posto sorseggiava, seduta ai
marciapiedi, latte bollito con il tè in una miscela di spezie da cui
si sprigionava un forte profumo. L'aria era ancora tiepida, e si
godeva ancora la luce diretta del sole, in conversazioni rilassate e
amichevoli, prima che arrivasse l'afa di mezzogiorno. Tutto profumava
di spezie: i tè, i fasci d'incensi esposti fuori dai negozi, il cibo
sul fuoco e le persone stesse. Una gioia per l'olfatto.
Bihaku è un profumo dolce e speziato
di grande originalità, con una persistenza notevole senza essere
invadente e fastidioso. Lo consiglio a coloro che prediligono le note
speziate ma luminose e delicate.
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