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giovedì 4 ottobre 2018

Creare un profumo è una cosa seria!



E' una cosa assolutamente meravigliosa coronare il sogno di poter produrre un marchio legato alla nostra più grande passione. E' un beneficio anche per la società che, attraverso il nostro ingegno, può godere ed usufruire di beni tecnologicamente avanzati, belli e dannatamente utili. Prendiamo l'esempio di grandi visionari come Steve Jobs, che ci ha regalato apparecchiature elettroniche incredibili, Enzo Ferrari con le sue automobili da sogno e altri grandi pensatori e appassionati che hanno creduto nelle loro idee. Oggi queste persone sono universalmente riconosciute come grandi imprenditori e innovatori, che oltre a fare profitto, hanno contribuito a far crescere il mercato e ad migliorarlo. Sono stati dei benefattori per se stessi, per coloro che hanno lavorato ai loro progetti e per chi ha potuto acquistare i loro prodotti.

Creare un marchio di profumi è uno dei sogni della mia vita, e probabilmente un giorno lo farò. Non vi nego che sarà un progetto curato fin nei minimi dettagli, non lascerò nulla al caso. Sarà un lavoro molto difficile e lungo, ma degno di essere portato sul mercato solo se rispetterà alcuni principi.
Creare un profumo non è una grande innovazione, tecnologicamente non porta nessun beneficio e il suo utilizzo è sempre lo stesso. Un boccetta di profumo non farà mai le foto o pagherà il parcheggio e sarà semplicemente spruzzato prima di uscire di casa. Quindi dovrà essere speciale unicamente nello svolgere il suo “semplice” ruolo: emozionarci e farci sentire bene.
Un profumo che emoziona è una fragranza che ha fatto centro, e non è una cosa così facile da ottenere. L'emozione dovrebbe essere il requisito fondamentale per far mandare in produzione una nuova formula.

LA FORMULA
Non si può assolutamente pretendere che ogni fragranza catturi egualmente tutti, ma occorre che abbia un requisito oggettivo, e cioè che sia formulata bene e con buoni ingredienti. Un profumo deve essere riconosciuto universalmente come originale, equilibrato e persistente.
Quindi dovrebbe essere facile, anche per un naso poco esperto, capire che la fragranza ha una sua originalità quando non assomiglia ad altri profumi (o peggio è una copia) e appartiene ad una categoria abbastanza distinta. Oltre alla personalità, un profumo deve essere riconosciuto come gradevole anche per coloro che non apprezzano e non indosserebbero quel tipo di fragranza. Faccio un esempio, un uomo generalmente non indossa scarpe con il tacco ma può sommariamente capire se sono ben disegnate, morbide al tatto e ben rifinite.
L'equilibrio di una formula è dato da un utilizzo sapiente delle materie prime, che non devono risultare disarmoniche, fastidiose, eccessive e per certi versi sguaiate. L'equilibrio è strettamente legato all'originalità e riconduce all'affermazione che ho fatto inizialmente, e cioè che il profumo sia riconosciuto oggettivamente come fatto bene.
Infine la persistenza, che è un requisito importantissimo. Immaginate di indossare un vestito bellissimo e molto costoso e che, lentamente durante una serata, si sbiadisce fino a perdere tutto il colore, rimanendo grigino. Siete imbarazzati per il vostro aspetto, tristi per aver perso quella magnifica texture che via aveva fatto innamorare del vestito, e furibondi per aver speso un sacco di soldi. E' la stessa cosa per il profumo, se durante il giorno lo perdete e alla sera non c'è neanche una misera traccia su i vostri vestiti, è come non aver messo nulla. Non occorre che un profumo saturi l'aria intossicando i vostri vicini, deve però far avvertire la vostra presenza, testimoniare il vostro gusto e la vostra personalità.

IL PACKAGING
Anche l'occhio vuole la sua parte, ma non bisogna fare troppo affidamento su questo senso, le aspettative potrebbero sviarci. Quando guardiamo un profumo in una lussuosa confezione, presentata in un contesto accattivante, ci aspettiamo di annusare un profumo esaltante. Talvolta non è così, e finiamo per acquistare quel prodotto solo per l'esclusività che rappresenta, spendendo una cifra importante, senza aver trovato la fragranza giusta per noi.
Una confezione ben fatta, con materiali piacevoli al tatto e finiture di pregio, deve valorizzare una fragranza e accompagnare coerentemente la qualità dei suoi ingredienti, ma possibilmente non surclassarla. Il giusto equilibrio tra le due cose, fa percepire il vero valore del profumo, facendo così capire che il prezzo pagato è adeguato. A volte preferisco persino che il packaging non sia propriamente all'altezza della fragranza, in modo che si percepisca che ciò che importa veramente è quello che sta dentro alla boccetta.
Al di là di queste considerazioni, molti marchi hanno saputo comunicare esclusività e valore anche con confezioni sobrie e lineari, senza eccedere con il superfluo; ottenendo così un buon risultato.

LA COMUNICAZIONE
La maggior parte dei profumi sono presentati attraverso una storia, un'evocazione, un viaggio. Raccontare com'è nata una creazione, ha lo scopo di comunicare il perché di determinati sentori. Spesso ho l'impressione che questa storia sia solo un giro di parole e che non trasporti il cliente in alcun luogo, ma che anzi lo confonda facendogli credere di non essere in grado di comprenderne il significato.
L'evocazione, secondo me, dev'essere in grado di far immergere il cliente, facilmente, in essa. Colui che legge la storia deve avere i mezzi e le esperienze passate per capire di cosa sta parlando il creatore del profumo. Dev'essere un percorso chiaro e semplice, ma al contempo emozionante.
Questo percorso lineare contribuisce a rendere anche più credibile la storia, facendo pensare sia vera.
Già, che sia vera. Perché purtroppo, spesso nasce prima il profumo, e dopo si crea una storia attorno ad esso. La vera ispirazione si vede, e porta a creare profumi che comunicano, che ci parlano, che ci fanno vivere la loro storia.
In definitiva, un racconto originale farà vendere più profumo, al pare di un buon libro.

Per concludere, mi duole dover affermare che tra le migliaia di creazioni che nascono ogni anno, molte penso che non abbiano i requisiti per potersi ritenere valide. E' un vero peccato, uno spreco di risorse e di energia, produrre un profumo mediocre. A volte la logica del mercato impone di far uscire un tot di profumi ogni anno, ma questo contribuisce solo a riempire gli scaffali e confondere le idee. Bisognerebbe cercare di non sacrificare la creatività in nome del profitto, contribuendo a donare al mondo solo prodotti di qualità.






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