Lorenzo Villoresi non ha realmente
bisogno di presentazioni. La sua fama di profumiere nel centro di
Firenze, presso un antico palazzo che ospita la sua azienda, è ormai
nota da tempo. Nel 1990, la sua attività prende il largo per creare
un grande marchio di profumeria italiana con grandissimi best seller
che hanno letteralmente conquistato tantissimi appassionati.
Il profumo che ho sempre usato con
grande piacere nelle torride estati della pianura padana è Acqua di
Colonia. Una formulazione che riprende gli antichi oli essenziali e
li rielabora sapientemente per creare una versione moderna e
sofisticata. Un prodotto che non da la minima impressione di essere
di vecchia concezione benché sia assemblato seguendo le vecchie
linee guida. A parte il muschio, i chiodi di garofano e l'elemi,
tutto il resto potrebbe essere recuperato nelle campagne del sud
d'Italia.
L'acqua di colonia fa parte di quella
categoria di lozioni per il corpo che un tempo avevano diverse
composizioni e scopi curativi, ed erano chiamate acqua mirabilis. Nel
1600, Giovanni Paolo Feminis originario del piccolo borgo di
Crana in Val Vigezzo nel nord del Piemonte, emigrò quand'era
ancora molto giovane, a Colonia in Germania. Viene attribuita a
lui l'invenzione di questa acqua per il corpo a base di agrumi e
varie altre componenti di origine vegetale che prende appunto il
nome dal luogo in cui Feminis operò. Questo genere di profumo fece
molto successo a quel tempo e molti nobili e aristocratici la usarono
per rinfrescare e tonificare il loro corpo.
Oggigiorno non è più di uso comune e
sembra quasi un prodotto per nostalgici o attempati gentleman.
Villoresi però, con la sua formula, ha ridato vigore e rinnovata
modernità a questa antica ricetta creando un must have che anche i
giovanissimi possono apprezzare.
Ricordo sempre agli estimatori che il
profumo è un indumento a tutti gli effetti e che contestualizzandolo
con precisione, può darci maggior prestigio e sicurezza, La Colonia
di Villoresi è un esempio di eleganza e nobilita aromatica,
l'equivalente di un fresco vestito di lino, indossato con semplicità
e noncuranza seduti ad un bistrot, lungo una via di Parigi.
Nota di testa: bergamotto, limone,
lavanda, petitgrain, arancio, elemi.
Nota di cuore: chiodi di garofano, neroli, salvia.
Nota di fondo: rosmarino, musk.
Nota di cuore: chiodi di garofano, neroli, salvia.
Nota di fondo: rosmarino, musk.
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