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martedì 7 agosto 2018

Casbah di Piguet, viaggio esotico...




La Casbah, il luogo di ristoro, aggregazione e commercio sita al centro di un villaggio che spesso sorge nei pressi di un oasi. Il brulicare di persone, le bancarelle coperte da tettoie fatte di canne e vecchie stoffe consumate dal sole, le piccole botteghe affacciate a stretti vicoli contorti. Vecchi mercanti avvolti in lunghe tuniche sorseggiano fumanti tè alla menta mentre aspirano con lentezza dal grande e colorato narghilè appoggiato su di un tavolino basso. Un commerciante toglie la polvere del deserto con un piumino vecchio e consumato dai suoi vasi di coccio ammucchiati all'ingresso del suo negozio. Le mosche non danno tregua appoggiandosi senza sosta sui volti asciugati dal sole. Una lieve vento caldo porta con se il profumo di noce moscata stoccata accanto a grani di pepe nero in vecchi e consunti sacchi di iuta. Una vecchia signora butta sulla brace dei pezzetti di resina d'incenso e radice di angelica per ripulire l'aria della sua piccola casa. Un commerciante di stoffe apre la sua sacca e tira fuori del tabacco essiccato e lo mette in bocca per masticarlo un po' mentre apre un baule in legno di cedro dell'Atlas dove custodisce preziose stole d'oriente...
Robert Piguet mette in una bottiglia l'essenza profonda di terre lontane e piene di fascino. Casbah, appena vaporizzato sulla pelle, emana note fresche e balsamiche, seguite dall'inconfondibile noce moscata. L'incenso, con la sua nota cardinalizia, viene tenuto a bada da un pepe piccante e secco.L'iris è velluto sulla fragranza mentre il vetiver sostiene il cedro nel conferire un fondo equilibratamente legnoso.
Casbah dura giorni sui vestiti e abbondantemente fino a sera sulla pelle. E' una piccola opera d'arte profumiera, una sinfonia tra migliaia di noiose ripetizioni.

Note di testa: pepe nero, radice di angelica, noce moscata.
Note di cuore: incenso, iris, foglie di tabacco.
Note di fondo: vetiver, legno di cedro.

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